Pagelle Strade Bianche 2017: Kwiatkowski da campione, GVA leone, azzurri sfortunati

Michal Kwiatkowski, 10: Fa tutto alla perfezione, correndo praticamente da solo contro rivali invece meglio supportati. Forse questo gli permette di risparmiarsi maggiormente nel momento chiave, in cui la corsa si stravolge, ma nel finale non si limita a seguire, attaccando a sua volta, fino a cogliere l’attimo giusto. Una volta fatto il vuoto, riprenderlo è impossibile per i rivali, costretti ad arrendersi alla sua qualità al passo. Dopo una stagione difficile, il 2017 inizia per lui nel migliore dei modi.

Greg Van Avaermaet, 8: Anche oggi trova qualcuno sulla sua strada, ma ormai parlare di lui come l’eterno secondo è decisamente fuori luogo. Ormai è spesso il grande favorito, come oggi, per cui sa di doversi assumere un onere che gli altri non hanno. Lo fa con carattere e determinazione, prendendosi le responsabilità di far tirare i compagni, attaccare in prima persona o inseguire quando necessario. Alla fine perde l’attimo giusto, ma si conferma già in grande forma.

Tim Wellens, 7: Generoso fino a darsi la zappa sui piedi, il belga conferma un grande talento quando la corsa è per uomini duri. In salita è tra i più pimpanti, soffrendo un poco nei tratti più pianeggianti, complice proprio lo sforzo nei frangenti più complicati, che qualcuno più esperto probabilmente avrebbe saputo gestire meglio. Sbagliando si impara, ma è un’altra grande dimostrazione di talento per l’uomo della pioggia.

Thibaut Pinot, 7: Ottima idea del francese che decide di non voler passare la giornata in gruppo, ma con i fuggitivi. Su strade in cui bisogna soprattutto saper andare in bici, dimostrando di saper guidare il mezzo, il capitano della FDJ preferisce la tranquillità di stare con un gruppettino, riuscendo anche a fare un bel lavoro di allenamento in vista della Tirreno. E comunque, al traguardo è nono, mica così male!

José Gonçalves, 7: È tra i primi a muoversi ed è l’ultimo dei fuggitivi ad arrendersi. Alla fine scoppia, mentre se si fosse gestito avrebbe forse potuto raccogliere qualcosina in più, ma non sempre è il piazzamento che conta, quanto il come corri.

Tom Dumoulin, 6,5: Tra le buone sorprese di una corsa che non necessariamente si pensava adatta alle sue caratteristiche. Invece il capitano del Team Sunweb corre con intelligenza e determinazione, facendosi trovare pronto nei momenti chiavi. Anche lui spende troppo in alcuni momenti in cui poteva invece rifiatare, pagando probabilmente la scarsa abitudine alle corse di un giorno. Ma è una prova che ne conferma la duttilità.

Zdenek Stybar, 6: Sembrava averne più degli altri, ma qualcosa non è andato. Forse se n’era accorto anche lui e ha voluto forzare troppo quando non era il momento, finendo per spegnersi, mentalmente come fisicamente, nel finale. Le sue corse stanno arrivando ed ha probabilmente bisogno di accumulare ancora qualche chilometro

Italiani, SV: Inutile mettersi a nominarli tutti singolarmente. I vari Nibali, Aru, Felline, Trentin, Moscon, Moser, ecc finiscono praticamente tutti a terra o comunque bloccati nel momento cruciale. Quasi tutti poi devono nuovamente fare i conti con la sfortuna tra problemi meccanici e forature, che rendono impossibile una rincorsa disperata. Particolarmente interessanti comunque le prove di Felline, Trentin e Moser, che malgrado la sfortuna trovano comunque la voglia di provarci fino in fondo. Menzione speciale per Simone Andretta e Mattia Frapporti (voto 7), che riescono a far parte della fuga del giorno, stringendo i denti fino a quando ne hanno, per loro e per le loro squadre.

Peter Sagan, SV: Doveva essere uno dei grandi protagonisti, ma sin dal giorno prima ha qualche problema di salute. La pioggia e le difficoltà atmosferiche lo portano ad una decisione che lascia l’amaro in bocca, pur essendo ben comprensibile in vista dei grandi appuntamenti che arrivano. Peccato.

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